Citizen Science: come i cittadini contribuiscono alla scoperta e alla conoscenza

Luglio 25, 2025

Hai mai trascritto un vecchio documento online, fotografato una pianta insolita durante una passeggiata o segnalato l’avvistamento di un animale raro? In quel momento, forse senza accorgertene, stavi già contribuendo alla Citizen Science. Non occorre essere scienziati o avere competenze tecniche particolari: basta la curiosità, la voglia di osservare e di collaborare. La Citizen Science, che letteralmente significa “scienza dei cittadini”, è un approccio che unisce le persone comuni e i ricercatori in un grande lavoro collettivo di raccolta e condivisione della conoscenza. 

Definirla non è semplice, perché le sue forme sono moltissime. In alcuni casi i cittadini partecipano raccogliendo dati sul campo, come quando si fotografano piante e animali con app dedicate; in altri, collaborano trascrivendo testi antichi o aiutando a classificare immagini astronomiche. A volte il contributo si limita all’osservazione, altre volte arriva fino alla progettazione di nuove ricerche o all’interpretazione dei dati. È quindi un’esperienza che può assumere mille sfumature e che non riguarda solo le scienze naturali: sempre più spesso trova spazio anche nelle discipline umanistiche, sociali e artistiche. 

Il successo della Citizen Science dipende da un equilibrio tra necessità e desiderio. I ricercatori hanno bisogno di grandi quantità di dati raccolti in territori e tempi molto ampi, qualcosa che sarebbe impossibile ottenere senza il coinvolgimento della cittadinanza. Le persone, dal canto loro, hanno voglia di scoprire, di imparare e di sentirsi parte di una comunità. Ne nasce uno scambio virtuoso: i cittadini offrono il loro tempo e la loro attenzione, i ricercatori aprono le porte del proprio lavoro e rendono accessibili risultati e processi. 

Questo approccio si inserisce in un quadro più ampio, quello della cosiddetta “scienza aperta”, sostenuta anche dall’Unione Europea. L’idea è che la conoscenza sia un bene comune, trasparente e condiviso, capace di aumentare la fiducia delle persone nella ricerca e allo stesso tempo di rafforzare lo spirito critico. 

In definitiva, la Citizen Science non è soltanto un metodo di ricerca, ma un modo di guardare al sapere come a qualcosa di collettivo. Ogni contributo, anche piccolo, può diventare parte di un progetto più grande, e ogni persona può sentirsi coinvolta nella costruzione di nuova conoscenza. È un invito a scoprire, a collaborare e a sperimentare: perché la scienza, e più in generale la cultura, diventano più ricche quando sono davvero di tutti. 

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