Nell’Europa delle università, sempre più interconnesse e internazionali, la lingua gioca un ruolo chiave. Accogliere studenti provenienti da diversi Paesi, attivare programmi congiunti, pubblicare ricerche accessibili a livello globale: tutte queste attività richiedono non solo competenze linguistiche, ma anche strategie chiare e condivise.
Ecco perché sempre più atenei stanno adottando una Language Policy, ovvero una politica linguistica istituzionale che definisce come le lingue vengano utilizzate e valorizzate nella didattica, nella ricerca e nella vita accademica.
Una Language Policy non è un documento burocratico, ma uno strumento strategico per garantire inclusione, qualità e apertura internazionale.
Il quadro europeo: multilinguismo come valore
L’Unione Europea riconosce il plurilinguismo come un pilastro identitario e un obiettivo politico. Fin dal Trattato di Maastricht, la diversità linguistica è considerata parte integrante del progetto europeo, e la Commissione incoraggia le istituzioni accademiche a promuovere l’apprendimento delle lingue e l’accesso equo alla conoscenza.
Nel contesto dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (EHEA), la questione linguistica è legata direttamente a temi cruciali come la mobilità degli studenti, la comparabilità dei titoli e l’internazionalizzazione dei curricula. Una Language Policy ben strutturata aiuta a trovare l’equilibrio tra:
- l’uso dell’inglese come lingua franca della ricerca e della cooperazione accademica;
- la tutela e la valorizzazione delle lingue nazionali e regionali;
- il supporto linguistico agli studenti e ai docenti per garantire inclusione.
Il contesto italiano e le linee guida per le università
In Italia, il tema della politica linguistica è sempre più attuale, soprattutto alla luce della crescente internazionalizzazione dei corsi di studio e della mobilità Erasmus+.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) promuove la diversificazione dell’offerta formativa in lingua inglese, ma allo stesso tempo richiama gli atenei a non trascurare la centralità della lingua italiana come veicolo di identità culturale e scientifica.
Molti atenei italiani hanno iniziato a dotarsi di Language Policy istituzionali, che definiscono obiettivi e strumenti per sviluppare corsi bilingui o multilingui, garantire servizi linguistici per studenti internazionali, promuovere la formazione linguistica continua per docenti e personale tecnico-amministrativo, assicurare che la lingua non diventi una barriera, ma un ponte verso la conoscenza.
Perché una Language Policy è fondamentale per NEOLAiA e UNISA
Nel quadro di NEOLAiA, il Work Package 7 è interamente dedicato alla definizione e sperimentazione di Language Policy condivise, questo significa lavorare su più fronti strategici:
- Inclusione e accessibilità: garantire che tutti gli studenti, indipendentemente dalla lingua di origine, possano partecipare pienamente alla vita accademica.
- Valorizzazione della diversità: promuovere il plurilinguismo come risorsa, rafforzando l’identità europea e l’interculturalità.
- Internazionalizzazione della didattica e della ricerca: offrire corsi in lingua straniera senza perdere il legame con la lingua italiana, favorendo mobilità in entrata e in uscita.
- Sostenibilità a lungo termine: definire standard linguistici condivisi tra partner consolida l’alleanza e rafforza la sua capacità di incidere a livello europeo.
Le Language Policy, dunque, non sono semplici regolamenti: sono strumenti per costruire università più aperte, inclusive e sostenibili.